martedì 30 agosto 2011

La lezione della fatica

Ricordi della GMG? Sotto il sole e nella stanchezza ho contemplato gesti di bontà, altruismo e amore gratuito che raramente vedo nell'agio e nel benessere 


Durante il viaggio di ritorno da Madrid dove avevo appena vissuto la GMG, una ragazza, all’invito ad esternare le proprie sensazioni, ha preso il microfono in mano e ha dichiarato: «Perché il Papa ci fa spendere tutti questi soldi e ci fa fare tutti questi chilometri se alla fine quello che ci ricordiamo è per il 95% la fatica?». Ecco, io a questa provocazione, forse per debolezza, non sono riuscito a ribattere sul momento, ma ora vorrei provare. Il Santo Padre ci chiede di riunirci con i giovani di tutto il pianeta per far comprendere al mondo che la chiesa è viva, che il messaggio di Cristo è davvero una Buona Notizia! E la fatica è compresa nel prezzo, la fatica ci rende credibili! Io penso che San Pietro, San Paolo e Gesù stesso abbiano dovuto patire fatiche molto più gravose di quelle che abbiamo sopportato noi per annunciare la Parola di Dio. Io che ho vissuto in prima persona quest’esperienza ho ammirato l’essenza della morale cristiana proprio nel disagio, sotto il sole cocente, nella stanchezza più opprimente, sotto la pioggia battente. Ho contemplato gesti di bontà, altruismo e amore gratuito che raramente ho visto e vedo in condizioni di agio e benessere. Il Pontefice ci chiede questo: vivere il Vangelo in mezzo ai giovani, sperimentare la vita di Cristo, che è stata anche e soprattutto fatica, dolore e sacrificio. Ora a noi giovani spetta portare la GMG nelle nostre case e nel nostro paese. Ora sta a noi trasformare quel ricordo fatto al 95% di fatica in testimonianza. Testimonianza sì di Fede ma soprattutto di gioia, armonia e pace. Perché la GMG, è vero, è un’iniziativa esclusivamente cattolica ma credo che amare non sia un’esclusiva della Chiesa ma una prerogativa dell’essere umano. Concludo con le parole pronunciate da un vescovo proprio durante una delle catechesi svoltesi a Madrid: «Non ti lamentare degli ostacoli che trovi durante il gioco. Gli ostacoli sono il gioco!» 

Claudio Cavalla - 17 anni, studente, Asti

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