Recita così il ritornello di un canto: e questo era forse il pensiero di molti alla partenza per Roma.
Ed effettivamente di strada ne abbiamo fatta tanta: non è facile, quindi, riassumere in poche righe l’entusiasmante esperienza che ho vissuto con altri duecento giovani monferrini e più di due milioni di giovani di tutto il mondo.
Il nostro pellegrinaggio è incominciato alle 20.30 di domenica 13 agosto: il viaggio in pullman fino ad Alessandria, poi in treno verso Roma con i giovani alessandrini e astigiani. Arrivati siamo stati ospitati a Monterotondo, una cittadina di quarantamila abitanti ad una trentina di chilometri dalla capitale.
Lunedì libero e martedì è iniziata un’esperienza faticosa, ma si sa che le cose belle costano fatica; un programma ricco che ci ha visti subito protagonisti sia al mattino a Passo Corese per la S. Messa dell’Assunzione celebrata da Mons. Fumagalli vescovo della Diocesi di Sabina - Poggio Mirteto sia al pomeriggio in Piazza S. Giovanni in Laterano accolti dal Papa nella sua Diocesi. Non ha esitato a dire: «Non abbiate paura... di essere i santi del nuovo millennio».
Il discorso del Papa è stato spesso interrotto da applausi e perciò lui stesso l’ha voluto definire un “dialogo”. Poi dopo i fuochi artificiali, la notte cala; qualcuno ha ancora le forze per cantare e ballare, altri cercano di raggiungere il palco papale, altri si avvicinano in adorazione ad un altare con il Santissimo Sacramento e infine i più stanchi cominciano uno a uno ad addormentarsi.
Ed effettivamente di strada ne abbiamo fatta tanta: non è facile, quindi, riassumere in poche righe l’entusiasmante esperienza che ho vissuto con altri duecento giovani monferrini e più di due milioni di giovani di tutto il mondo.
Il nostro pellegrinaggio è incominciato alle 20.30 di domenica 13 agosto: il viaggio in pullman fino ad Alessandria, poi in treno verso Roma con i giovani alessandrini e astigiani. Arrivati siamo stati ospitati a Monterotondo, una cittadina di quarantamila abitanti ad una trentina di chilometri dalla capitale.
Lunedì libero e martedì è iniziata un’esperienza faticosa, ma si sa che le cose belle costano fatica; un programma ricco che ci ha visti subito protagonisti sia al mattino a Passo Corese per la S. Messa dell’Assunzione celebrata da Mons. Fumagalli vescovo della Diocesi di Sabina - Poggio Mirteto sia al pomeriggio in Piazza S. Giovanni in Laterano accolti dal Papa nella sua Diocesi. Non ha esitato a dire: «Non abbiate paura... di essere i santi del nuovo millennio».
GMG Roma 2000: Accoglienza giovani a S. Giovanni in Laterano e in Piazza S. Pietro from pablocanateam on Vimeo.
Poi tanti cori, applausi, tifo da stadio; e Lui dopo essere stato a guardare, ringrazia: «Grazie per questa vostra catechesi».
La nostra avventura romana è continuata il giorno dopo, mercoledì,
quando al mattino accompagnati dal nostro vescovo abbiamo partecipato
al pellegrinaggio giubilare partendo da Castel S. Angelo per arrivare a
Piazza S. Pietro, attraversare la Porta Santa e sostare qualche istante
in preghiera nella basilica.
Al pomeriggio Messa internazionale al Circo Massimo, seguita poi dalla celebrazione del Sacramento della Riconciliazione.
Giovedì
mattino abbiamo preso parte, nella parrocchia dei Sacri Cuori di Gesù e
Maria, alla catechesi "Cristo ha dato se stesso per noi” tenuta da
Mons. Garzia, vescovo di Caltanissetta. Al pomeriggio il nostro gruppo
si è diviso: qualcuno ha partecipato al Genfest allo Stadio Flaminio;
altri all'incontro della Comunità di Taizè; altri alla Festa dei giovani
salesiani; altri ancora hanno visitato la Mostra "Pietro e Paolo” a
Palazzo della Cancelleria. Alla sera un nutrito gruppo ha partecipato,
con altri cinquantamila giovani, al concerto di Angelo Brariduardi in
Piazza San Giovanni.
Venerdì mattino la
catechesi “Santi del Nuovo millennio” alla quale abbiamo partecipato è
stota commentata dall’Arcivescovo di Bari Mons. Cacucci. Al pomeriggio
siamo tornati a Passo Corese per la celebrazione della Via Crucis.
Sabato
mattina è iniziato il cammino verso Tor Vergata: sole, caldo,
svenimenti, 15 chilometri di strada con zaini sulle spalle e cartoni con
il vitto tra le mani.
Ma raggiunta Tor Vergata tutto è andato nel
dimenticatoio e l’incontro con il Papa è finalmente iniziato: «Voi
difenderete la vita in ogni momento vi sforzerete di rendere questa
terra sempre più abitabile, per tutti» è il compito che Giovanni Paolo
II ci ha affidato ricordandoci però che «è difficile credere ma con
l’aiuto della grazia è possibile».
GMG Roma 2000: Veglia a Tor Vergata from pablocanateam on Vimeo.
Il discorso del Papa è stato spesso interrotto da applausi e perciò lui stesso l’ha voluto definire un “dialogo”. Poi dopo i fuochi artificiali, la notte cala; qualcuno ha ancora le forze per cantare e ballare, altri cercano di raggiungere il palco papale, altri si avvicinano in adorazione ad un altare con il Santissimo Sacramento e infine i più stanchi cominciano uno a uno ad addormentarsi.
L’indomani, domenica,
l’alba spunta presto; aspettando il Papa le prove dei canti si
susseguono. Poi un boato: eccolo! Durante la Messa il Santo Padre ha
ricordato la strada da percorrere: «Di parole attorno a voi ne risuonano
tante, ma solo Cristo ha parole che resistono all’usura del tempo e
restano per l’eternità... La direzione di Cristo è anche la direzione
della giustizia, della solidarietà, dell’impegno per una società ed un
futuro degni dell’uomo».
Il
cammino più duro e più impegnativo inizia adesso; ma con due milioni di
amici e compagni di viaggio sarà più facile raggiungere Toronto nel
2002: fino ad allora potremo davvero cambiare il mondo, accenderlo con
il fuoco.
Alberto B.
(da “Boomerang – GMG 2000”, settembre 2000)
* "Boomerang" è stato il giornalino dell'oratorio dell'Addolorata dal 1996 al 2003
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