Roma, 14 Agosto 2000. Veniamo convocati al raduno per lai strategia da adottare in questi giorni. Come quale strategia?
Sto
parlando dello smistamento dei foulard, giallo (di ammonizione) per i
pellegrini semplici e rosso (per una più dura sanzione) per i generali.
Vengo
inspiegabilmente insignito fra lo stupore di tutti, del fazzoletto
rosso; all’inizio credevo che mi fosse stato attribuito quel colore per
il mio noto impegno sindacale. Solo dopo mi spiegano che chi porta al
collo suddetto foulard ha la responsabilità sul suo specifico gruppo di
appartenenza: resto tranquillo fino a quando Salvina mi comunica CHI
milita nel mio gruppo... tra i nominativi scorgo un cognome sconosciuto:
Farello.
Chi è costui? Ah, ma è Rezzo! Vorrei abbandonare tutto!
Ma come dice un antico e saggio proverbio cinese: «Quando il gioco si fa
duro, i duri iniziano a giocare». Da subito vengo osteggiato dai
responsabili più facinorosi a causa del mio spirito da animatore
controcorrente e un pò rìbelle, ma vengo presto acclamato, con regolari
elezioni, dalla maggioranza dell’esercito: mi riconoscono come l'unico
VERO responsabile, il paladino del popolo.
Caricato da questo
onore, affronto gli impegni di queste giornate con uno spirito
rinnovato, e non lesino di dimostrare le mie capacità: ad esempio... c’è
una fanciulla in pericolo che chiede aiuto? Io mi fiondo.
C’è la Salvina che chiede una fazzoletto di carta? Io mi fiondo.
Ci
sono due ragazzi che litigano per spartirsi la Supreme di pollo? Anche
qui mi fiondo, perché, come mi rammenta un famoso proverbio cinese, «Tra
i due litiganti il terzo gode».
Alcuni riottosi apostrofano con
parole pesanti quel povero “diavolo” del Santo Padre? Da buon censore
intervengo a raffreddare con acqua benedetta questi focolai
rivoluzionari.
Qualcuno sventolo i vessilli di alcune note compagini calcistiche nemiche? Provvedo lesto a farle ammainare.
Alcuni volontari ostruiscono la nostra visuale del maxischermo? Faccio allestire prontamente un plotone di esecuzione.
C’è Rezzo in preda ad una rapina a mano armata? Lì non mi fiondo, d’altronde so che è un ometto e può cavarsela da solo.
Queste sono solo alcune delle gravose responsabilità che poggiano sulle mie spalle.
Ops!
Forse sto esagerando... rischio di dimenticare che al mio fianco
militano altri importanti caporali: Doni “seraficità” Marco, sempre
pacato e misurato anche nei momenti di panico, il primo a urlare la
carica e l’ultimo a lasciare il campo dì battaglìa.
Adesso chiudo
queste mie considerazioni, perché il dovere mi chiama: devo indagare
sulla scomparsa di un cellulare; sembra che un prete di Fossano lo abbia
intelligentemente lasciato in carica. Qualche anima gentile ha pensato
di “caricarlo” sulla propria auto.
Spero di risolvere il caso prima di essere precettato per una nuova missione: Toronto 2002!
Andrea Z.
(da “Boomerang – GMG 2000”, settembre 2000)
* "Boomerang" è stato il giornalino dell'oratorio dell'Addolorata dal 1996 al 2003
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